mercoledì 4 settembre 2019

Intervista a Diego Galdino

Ciao a tutti! Oggi sono contentissima di farvi leggere le risposte alle domande che ho fatto allo scrittore Diego Galdino!
Autore del libro di cui vi parlerò Domenica “Bosco bianco”!
Vi lascio all'intervista, buona lettura.



1)Mi sembra scontato chiederle come prima cosa com'è nata la sua passione per la scrittura?

Si può dire che sono diventato lo scrittore di oggi per merito – o colpa – di una ragazza adorabile che a sua volta adorava Rosamunde Pilcher. Una scrittrice inglese che di storie d’amore se ne intendeva parecchio. Un giorno lei mi mise in mano un libro e mi disse: “Tieni, questo è il mio romanzo preferito. Lo so, forse è un genere che piace più alle donne, ma sono certa che lo apprezzerai, conoscendo il tuo animo sensibile”. Il titolo del romanzo era “Ritorno a casa” e la ragazza aveva pienamente ragione. Quel libro mi conquistò a tal punto che nelle settimane a seguire lessi l’opera omnia dell’autrice. Il mio preferito era “I cercatori di conchiglie”. Scoprii che il sogno più grande di questa ragazza di cui ero perdutamente innamorato era vedere di persona i posti meravigliosi in cui la Pilcher ambientava le sue storie. Ma questo non era possibile perché un grave problema fisico le impediva gli spostamenti lunghi. Così, senza pensarci due volte, le proposi: “Andrò io per te, e i miei occhi saranno i tuoi. Farò un sacco di foto e poi te le farò vedere”.Qualche giorno più tardi partii alla volta di Londra. Con la benedizione della famiglia e la promessa di una camicia di forza al mio ritorno. Fu il viaggio più folle della mia vita e ancora oggi, quando ci ripenso, stento a credere di averlo fatto davvero. Due ore di aereo, sei ore di treno attraverso la Cornovaglia; un’ora di corriera per raggiungere Penzance, una delle ultime cittadine d’Inghilterra, e le mitiche scogliere di Land’s End. Decine di foto al mare, al cielo, alle verdi scogliere, al muschio sulle rocce; al vento, al tramonto, per poi all’alba del giorno dopo riprendere il treno; fare il viaggio a ritroso insieme ai pendolari di tutti i santi d’Inghilterra che andavano a lavorare a Londra. Un giorno soltanto, ma uno di quei giorni che ti cambiano la vita. Tornato a Roma, lasciai come promesso i miei occhi, i miei ricordi, le mie emozioni a quella ragazza. Forse le avrei lasciato anche il mio cuore, se lei non si fosse trasferita con la famiglia in un’altra città a causa dei suoi problemi di salute. Era lei che mi aveva ispirato quel viaggio. Mi venne voglia di scrivere una storia che a differenza della nostra finisse bene. 

2)Come o dove trova l'ispirazione per le sue storie?

Basta un’immagine, una canzone, uno stato d’animo per far accendere la mia fantasia. La cosa certa è che quando inizio a scrivere la storia ce l’ho tutta nella testa fino all’ultima scena.


3) Tra i libri che ha scritto qual'è quello a cui è più legato?e perché?

Sarebbe facile pensare a Il primo caffè del mattino, il romanzo che mi ha dato il successo letterario nazionale ed internazionale, ma la verità è che il mio libro a cui sono più affezionato è Mi arrivi come da un sogno, il libro per il quale uno degli agenti letterari più bravi ed importanti al mondo mi ha voluto con se e il libro che ha fatto sì che una casa editrice come la Sperling & Kupfer decidesse di scommettere su di me mentre era alla ricerca di un Nicholas Sparks italiano.


4)Qual'è il suo rapporto con la lettura? Cosa le piace leggere?

Io dico sempre che leggere dopo fare l'amore è una delle cose più belle che possa fare un essere umano. Il mio libro della vita è Persuasione di Jane Austen, perché è il romanzo d’amore che maggiormente mi rappresenta come scrittore e come lettore. Ma sono tanti gli scrittori a cui devo essere grato, perché leggere le loro opere ha sicuramente contribuito a fare di me lo scrittore che sono. Penso a Nicholas Sparks, Mark Levy, Musso, Paullina Simons, Evans.


5)Ogni autore mette un pò di sé nei suoi libri quindi sono molto curiosa di sapere quanto c'è di lei in "Bosco Bianco"?

L’idea di questa storia nasce tanti anni fa, in uno dei momenti più difficili della mia vita. Avevo appena divorziato ed ero terrorizzato dal non poter più vivere quotidianamente le mie figlie, il senso di colpa per aver tolto loro una famiglia normale e tutte queste sensazioni le ho riversate sul protagonista della storia. 


6)Quanto tempo ha impiegato per scriverlo?

Ho scritto Bosco Bianco in due mesi, la prima stesura ovviamente, quella scritta di getto, senza pensare, in maniera istintiva, di cuore, di pancia. Come ho detto prima ho la grande fortuna d'iniziare a scrivere una storia avendola già tutta completa nella mia mente...Forse è per questo che i miei romanzi  non vengono mai lunghi,  ho troppa voglia di arrivare presto a scrivere il finale perché già so che sarà bellissimo...


7)Qual'è la parte di Bosco Bianco che ha preferito scrivere? e perché?

Sicuramente la descrizione di Bosco Bianco e la parte finale, la prima perché mi è piaciuto da morire creare con la fantasia un posto che nella realtà non esiste e farlo in un modo che a tanti lettori potesse venire voglia di andare sulla costiera amalfitana per ammirarla dal vivo. La seconda perché parla di un amore che non ho mai trattato nei miei romanzi precedenti, un amore assoluto, scevro da pregiudizi, da barriere, dove la parola impossibile non è contemplata, un amore con la A maiuscola.


9)C'è qualche aneddoto divertente o qualche curiosità che ci vuole raccontare sul libro?

Bosco Bianco è un libro auto pubblicato, quindi è un libro che può contare solo su chi l’ha scritto e su chi avrà voglia di leggerlo e poi parlarne, speriamo bene, per farlo leggere ad altre persone. Bosco Bianco non ha il supporto di un importante editore, delle librerie di tutta Italia, delle vetrine, i cartelloni, gli scaffali, tutte cose che hanno avuto i miei romanzi precedenti. Bosco Bianco sembra un po’ il figlio bastardo, il Jon Snow de Il trono di spade e quindi è divertente quando le persone che lo leggono mi scrivono che è il più bello che abbia scritto finora e ancora più divertente vedere che un romanzo che non ha un editore in Italia, faccia impazzire il mio editore bulgaro tanto da fargli pensare che possa essere il mio quarto romanzo pubblicato in Bulgaria.



9)Sta già pensando a delle nuove storie?

In realtà l’ho appena finita di scrivere e pare ci sia già un importante editore interessato alla sua pubblicazione. Una storia che avevo in testa da anni, molto difficile da scrivere, per questo ero titubante nell’affrontare un intreccio narrativo così complesso, poi qualche mese fa il mio agente letterario mi ha chiesto di scrivere una storia straordinaria e allora mi sono deciso a cimentarmi in questa impresa letteraria. Ed ora il pensiero di esserci riuscito e di aver scritto qualcosa di buono tanto da interessare un importante editore mi rende uno scrittore davvero felice.


10) E per finire come descriverebbe il suo romanzo, Bosco Bianco?

Per farlo userò uno dei protagonisti della storia…
Bosco Bianco riesce a trasmetterti un senso di serenità, d’abbandono, è come se tutti i tuoi pensieri si sedessero a riposare. Bosco Bianco è la linea di confine tra il sogno di come vorresti che fosse ogni posto e la consapevolezza che non potrà mai esserlo.” 

Ringrazio l'autore per la disponibilità e voi lettori per aver letto.
Buona giornata.


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